martedì 9 dicembre 2014

Torta salata porri e robiola



Festa di compleanno in famiglia! La nostra piccola figlioletta ha compiuto già due anni e bisogna festeggiare! L’immancabile torta di compleanno, tramezzini, salatini, patatine e pizzette e sfogliatine… E nelle buste della spesa rimane una confezione di sfoglia già pronta in più. Riutilizzata prontamente per una veloce torta salata dal gusto rustico e saporito. La foto non rende giustizia al sapore, da provare!

Ingredienti

Una confezione di pasta sfoglia rettangolare già pronta
½ porro
2 uova
80 g di robiola
50 g di speck
4-5 cucchiai di grana gratuggiato
Sale, pepe

Adagiare la sfoglia in uno stampo da plum cake rivestito da carta forno (io ho riutilizzato quella della confezione). Tagliare con un coltello la pasta in eccesso ed arrotolarla formando un bordo più spesso.
Bucherellare la base con i rebbi di una forchetta e rivestirla con le fette di speck.
Tagliare a rondelle il porro e farlo rosolare in padella con un po’ d’olio finche non si è ammorbidito e regolare di sale.
In una terrina a parte, lavorare la robiola con le uova, aggiungere alla fine i porri ed aggiustare di sale e pepe.
Versare il composto di robiola, uova e porri nello stampo.
Con la pasta avanzata tirare col mattarello una sfoglia sottile e ricavare delle strisce con la rotella dentellata. Ricoprire lo stampo con le strisce alternandole in diagonale come se fosse una crostata.
Spennellare i bordi e la superficie delle strisce con un po’ di latte,
Infornare a 180° per 25-30 minuti circa fino a che la sfoglia non risulti dorata.

giovedì 20 novembre 2014

Minestra di tagliatelle



Senz'altro una minestra nutriente. Peccato che a mio marito non piaccia molto, ma mia mamma la prepara spesso a casa, sicuramente meglio della solita pastina in brodo...

Ingredienti

2 uova
2 cucchiai di grana grattugiato
1/2 zucchina a julienne
sale
noce moscata
prezzemolo
brodo
qualche foglia di salvia
1 noce di burro

Sbattere le uova con il grana grattugiato, aggiungere il prezzemolo tritato finemente e regolare di sale e noce moscata.

Ungere una padellina da crepe con il burro fuso, quando la superficie è calda, versare un mestolo di pastella e formare una frittatina. Capovolgere aiutandosi con un mestolo antiaderente e cuocere d'altra parte. Adagiare su carta assorbente. Ripetere con la seconda frittatina.

Una volta intiepidite arrotolare le frittatine e con un coltello dalla lama molto sottile tagliare a fettine il rotolo di frittata formando le tagliatelle.

Nel frattempo avremmo preparato il brodo caldo (io uso del dado in polvere senza glutammato), quando bolle aggiungere la zucchina tagliata a julienne e le foglie di salvia. Lasciar cuocere per 5 minuti e poi unire le tagliatelle continuando la cottura per altri 3 minuti.

Versare sui piatti e cospargere a piacere con altro grana grattugiato.

mercoledì 19 novembre 2014

Carbonara con zucchine



 
Non c'è che dire... se si ha fame e poca pazienza da aspettare non c'è nulla di meglio che improvvisare una saporita pasta alla carbonara! Il marito voleva la carbonara e solo quella e così, detto fatto e accontentato... ma con un tono di verde delle zucchine che non guasta!

Ingredienti

Fusilli quanto basta (ma anche penne, spaghetti...)
Mezza zucchina
50 gr di pancetta
2 uova
grana grattugiato
sale, pepe

Sbattere bene le uova e mescolarle insieme al formaggio grana grattugiato, insaporire con sale e pepe. In una padellina antiaderente saltare la zucchina tagliata a spicchi con poco olio per circa 5 minuti, unire la pancetta a dadini e far saltare altri 5 minuti finché non rilascia il grasso. Far cuocere la pasta in acqua bollente salata e scolare al dente. Mantecare la pasta con le uova, la pancetta e le zucchine, scaldando sul fuoco per qualche secondo facendo rapprendere appena l'uovo. Buon appetito!

giovedì 13 novembre 2014

Diario di viaggio pusterese - Parte seconda



Ma in questa valle incantata la pioggia ha vita dura in questi giorni e il sole impera sopra le nuvole. Durante la notte il vento ha comandato e soffiato lontano, le stelle si sono scoperte alle serate estive e il cielo si accende di una trama ricamata, un merletto di stelle che ci invita a tendere il capo all’insù per contemplarlo nella sua bellezza. In montagna sembrano ancora più vicine e la poca illuminazione civile le lascia brillare fino a notte fonda, a fare compagnia agli abitanti dei boschi e alle cime nude.

In più serate abbiamo potuto godere di quest’omaggio partecipando alle feste tradizionali di paese: nel paese di Falzen, lasciato alle spalle la musica della banda, ci colpisce il Crocifisso della chiesa che si staglia luminoso, oltre le stelle, nell’oscurità.

A Brunico, abbiamo potuto assistere al concerto della banda di fiati con un repertorio del tutto inaspettato e fuori dagli schemi. Siamo arrivati in centro del paese proprio mentre la banda, abbigliata con i costumi tradizionali, sfilava lungo la strada principale, così a ritmo di tamburo li abbiamo seguiti marciando fino al palco!

Alla festa di San Giorgio un’altra orchestrina ci accompagna mentre assaggiamo Bratwurst e pane e a Falzen dove la musica dava avvio alle danze, Tirtlan e frittelle di mele alla cannella deliziano il nostro palato! Ma è tempo di novità e decido così di impiegare gli ultimi giorni alla scoperta di valli mai viste, quasi un’isola che non c’è!

Di buon mattino ci dirigiamo verso Campo Tures e imbocchiamola strada in salita per Valle di Molini. Oltrepassato il centro di Selva notiamo un piccolo laghetto adibito alla pesca alla mosca. C’è anche un gradevole sentiero che circonda il lago ma la strada è talmente bella che proseguiamo fino al paese di Lappago, l’ultimo in quota prima della strada a pedaggio per il lago di Neves.

Un cartello lungo il percorso attira la nostra curiosità e così svoltiamo alla scoperta della gola di Lappago, dove il torrente ha dato vita ad orridi e cascate d’acqua impetuosa che si frastaglia tra le rocce.
 

 Il sentiero è un po’ impervio da percorrere col passeggino, riusciamo a raggiungere solo le prime due stazioni panoramiche dove ci sono i vecchi molini e dove le guide informative narrano le storie di magia che attraversano le leggende contadine:

Il mugnaio, una figura spesso guardata con sospetto, un “furfante, visionario ed estraneo”. E una diffidenza, ad affidare ad altri il proprio grano, che pare avere da sempre indotto gli agricoltori a macinare in proprio il raccolto. I pigiatoi servivano a decorticare l’orzo, follare la lana e farne del loden, ricavare fertilizzanti dagli ossi, frantumare i minerali, preparare il caffè con i fichi… che libertà!

Rientrando ci fermiamo in un piccolo parco giochi di legno dove Sofia vuole sgranchirsi un po’, una piccola oasi di tranquillità al limitare del bosco e lungo il torrente. Mi immergo persino nel percorso Kneipp, dove dopo i primi secondi di sano refrigerio, sono costretta ad accelerare il passo per il gelo!

Quella mattina notiamo anche come i contadini delle varie fattorie posizionano i contenitori di latta del latte raccolto dalle proprie mucche ai bordi delle strade in attesa delle cisterne del consorzio adibite alla raccolta. Che bella organizzazione!


Il pomeriggio lo dedichiamo al lago di Anterselva, nell’omonima valle tra Brunico e Monguelfo. Pure qui rimaniamo incantati dai bei colori dalle tonalità verde smeraldo, con le cime che si riflettono sulle sponde. Vi passeggiamo attorno, avvolti dalla tranquillità, dai profumi del sottobosco, dai suoni del ruscello.


A pochi chilometri, proseguendo, si raggiunge passo Stalle, valico austriaco a 2.052 mt. Al ritorno dalla passeggiata ci aspetta una fetta di Apfelstrudel bella calda alla piccola baita di legno.

E’ venerdì, ultimo giorno in cui saremo ospiti in questa meravigliosa vallata. E’ il momento di Buba: abbiamo scoperto il Kurpark, nel paese di Villabassa, parco giochi ospitato in un’area boschiva di cinque ettari. Diviso in due aree giochi per età come parco avventura per i più grandicelli. Alberi alti e secolari abitano il parco, un piccolo stagno popolato da anatre e germani, libellule eleganti e diverse specie di uccelli.

Al limitare del parco è stata adibita una piccola area benessere con tanto di percorso Kneipp e camminamenti su diverse superfici di terreno e addirittura un inalatore naturale di essenze di pini mugo. Pare che trascorrendo almeno mezz’ora al giorno 2-3 volte la settimana migliori le funzionalità dell’apparato respiratorio e pervenga le infezioni tipiche del periodo autunnale.
 
Mi siedo qualche minuto a respirare il profumo delle resine degli aghi di pino, chiudo gli occhi rimanendo in ascolto del gocciolio dell’acqua dalle fronde e dell’aria pulita che gonfia i polmoni.

Per Buba il divertimento è assicurato nell’area giochi: altalene, scivoli, animali saltellanti, giostrine. La mamma si riposa dondolante sull’amaca.

Ultima tappa nel pomeriggio a Monguelfo: c’è il Festival del cioccolato! Lungo la via principale numerosi espositori: pasticcieri, scultori di cioccolato e cioccolatieri si esibiscono ed espongono le proprie creazioni dolci. Si annusa nell’aria il profumo di cacao! Che meraviglia: dalla gioia per il palato allo splendore per gli occhi la vista delle cime!

E così giunge troppo in fretta la fine della nostra vacanza in montagna. Salutiamo a malincuore gli animali della fattoria, persino la scontrosa Lassie, che alla fine della settimana si è ammansita e ci saluta scodinzolando per ricevere una carezza.
E’ un arrivederci, mi ripeto, allontanandoci dai verdi monti. Il pensiero che esisterà sempre un posto così bello dove tornare, addolcisce il distacco e trasforma la nostalgia in sogni.

mercoledì 12 novembre 2014

Diario di viaggio pusterese - Parte prima


 
Brunico, agosto 2014

Trascorsa la settimana canonica al mare, per asciugare le ossa dall’umidità invernale, e consentire giochi sulla sabbia alla bambina, rieccoci finalmente tra le valli dell’Alto Adige, meta Val Pusteria, a “un passo dal cielo” proprio come la fiction televisiva!

Sognate e progettate da mesi, queste vacanze giungono a fine agosto, a chiusura di un’estate meteorologicamente insolita ed il nostro arrivo è infatti accolto da una pioggia battente e temperature autunnali. Una sosta per il pranzo a San Sigismondo e un buon piatto di canederli fumanti ci riscaldano però subito il cuore!

Come dimora quest’anno abbiamo scelto un residence poco fuori la cittadina di Brunico, sulle colline di Lunes. Ci accoglie abbaiando poco amichevolmente Lassie, un bellissimo quanto attento e guardingo cane da pastore, mentre molto più caloroso è il benvenuto che ci riserva Eveline, la padrona di casa, gentile e ospitale. Dietro la casa c’è un bell’orticello, un pollaio con tante galline e persino una piccola scuderia con due cavalli e un mulo.
Poco più sotto la strada persino le mucche. Paesaggi insoliti per chi arriva dalla città!

Il tempo di disfare i bagagli, sfamare la Buba con una nutriente merenda che la pioggia lascia spazio prima a qualche timido raggio di sole e poi a sempre più fazzoletti di cielo azzurro che ci regaleranno un bel tramonto nel pomeriggio tra le viuzze di Brunico popolate dagli amanti dello shopping!

La domenica, riposati da una rigenerante dormita sotto un piumino caldo, siamo svegliati dal canto del gallo e dalla presenza dei cavalli nella stalla vicina. E’ un’altra bellissima giornata e ci dirigiamo al lago di Braies. E’ sempre stata una delle mie gite preferite quando venivo in questi posti fin da piccola. Il riflesso verde smeraldo dell’acqua, le cime che si specchiano sul lago, il profumo del sottobosco! Ricordi stampati nella memoria del cuore, di affetti familiari. Oggi ci accompagna nostra figlia, un po’ annoiata per dover rimanere seduta in passeggino, ma di camminare in salita poco ci sente! Con entusiasmo imbocchiamo il sentiero lungo la riva, sostando per numerose pause foto ad ogni scorcio da riprendere, e sono davvero tanti!

Giunti a metà del percorso, sulla sponda occidentale del lago, liberiamo la Buba che finalmente può correre a divertirsi un po’! Come da copione si fionda subito sulla riva, inzaccherandosi le scarpette nuove e divertendosi a lanciare i sassolini nell’acqua!

Altre foto di rito del nostro trio e si riparte per malga Foresta. Ricordavamo di esservi stati diversi anni addietro; il sentiero si addentra nella valle per giungere alla malga tra i pascoli. Ottima la polenta con il formaggio fuso, l’ideale per rifocillarsi dopo la camminata. Cominciavamo già a deliziarci all’idea quando il sentiero in brusca ascesa, ci obbliga a fare dietro front: col passeggino al seguito è troppo impegnativo!

Ok, direzione la bella Dobbiaco. La strada panoramica è bellissima: verdi pascoli circondati dai boschi da cui si scorgono le vette, paesaggio idilliaco di fiaba! Ci fermiamo ai bordi di una staccionata, apriamo il cancello di legno ed eccoli: un gruppo di vitelli che pigramente oziano sul prato. Buba si avvicina con cautela, la mano stretta a quella del papà, gridolini felici e larghi sorrisi!

Pranziamo velocemente in un ristorante a Dobbiaco. Ho in mente di visitare il Villaggio degli alberi. E’ un’attrazione istruttiva per i bimbi a cui si accede attraverso un sentiero naturalistico nel bosco. La prima tappa che troviamo è l’Oroscopo celtico degli alberi: ad ogni data di nascita corrisponde un albero, le cui caratteristiche rispecchiano il carattere di ognuno.

Incuriositi ci avviciniamo a leggere le tabelle ed individuiamo ognuno il proprio albero. Acero, Carpino e Sorbo rappresentano la nostra famiglia, i nostri caratteri e la nostra personalità, pregi e debolezze. Dobbiamo ammettere, orgogliosi e umili che ci hanno abbastanza azzeccato! Per la Buba… Chi può dirlo, lo scopriremo!

Il sentiero prosegue mentre ci osservano furtivi tra le fronde gli abitanti del bosco intagliati nei ceppi: il Saggio, l’Ottimista, il Pessimista... fino a raggiungere il Mondo magico della foresta dove Buba si scatena sullo scivolo, tra i funghi di legno e a correre dentro e fuori le casette di legno del Villaggio degli alberi, mentre il papà si documenta sulle attività che riguardano il legno.

Il mattino dopo ci svegliamo con un timido sole e tanto freddo, ci sono appena 9°C! L’appuntamento di oggi è al Parco zoologico Gustav Mahler nei pressi di Dobbiaco, a Carbonin Vecchia. Il parco è dedicato al musicista omonimo che tra i verdi pascoli ha tratto ispirazione per le sue opere tra il 1908 e il 1910. Una piccola casupola in legno all’interno del parco ne ricorda la sua permanenza. Il piccolo zoo ospita diversi specie di animali tipici della fauna locale, pony, cinghiali, cervi e daini, capre, ma anche scoiattoli, coniglietti, cavie e cincillà!
 

Il gufo si nasconde dietro le foglie di una pianta rampicante, ma in realtà ci osserva di soppiatto per svelarsi al suo pubblico solo quando il sole si fa più caldo.
Sofia è stata maggiormente attratta dagli orsetti lavatori che accorrono famelici alla vista delle mani dei bimbi che tendono loro il mangime.
Per non parlare degli scoiattoli che instancabili salgono e scendono velocissimi lungo i rami degli alberi. Solo per pochi secondi si fermano d’un tratto e fissano la mia bambina quasi a chiedere “Che si fa ora? Giochiamo?”!
Continuando lungo il percorso si sale su un’altura dove ci aspettano due lama, due linci e una zona boschiva popolata di famigliole di cervi e daini. Il bello di questo parco è che gli animali sono liberi di muoversi in libertà nel bosco, seppur recintato, per poterli osservare in sicurezza.

E’ quasi ora di pranzo e visto che il cielo comincia ad annuvolarsi ci affrettiamo a rincasare. Il cielo coperto e triste ci fa abbandonare le escursioni per una visita ad alcune cittadine e paesi del Sud Tirolo: Bressanone, sempre magica con i suoi palazzi colorati, il Duomo elegante e i portici vivaci ed allegri; Brunico, elegante e storica ai piedi del castello, che al momento ospita una mostra di Messner sul mondo della montagna; San Martino in Badia, nell’omonima valle; San Candido, gioiello curatissimo con le sue viuzze delimitate da orti e giardini, fiori, fienili e ruscelli, che si adagiano dolcemente ai piedi del monte dei Baranci.
 
 Qui, come da tradizione, ci concediamo una sosta al Cafè Zentral, lungo la via principale del paese. Veniamo invitati ad accomodarci nella sala principale del ristorante, sempre accogliente ed elegante, con quadri appesi alle pareti e bellissimi lampadari di cristallo.

La cucina offre diverse specialità tirolesi che rendono imbarazzante la scelta: spatzle e canederli al formaggio, speck e spinaci mandano le nostre papille in visibilio: che bontà!  (continua...)

domenica 31 agosto 2014

Strudel di mele



A dispetto delle vacanze appena trascorse in Alto Adige ecco questa voltala ricetta di qualcosa che non mi piace: lo strudel! Beh, calma! Ammettere che non mi piace proprio è un'affermazione un po' azzardata, ma non lo amo particolarmente. Così spesso e volentieri quando me lo presentano ne assaggio un pezzettino, giusto per gradire, ma in pasticceria, se posta di fronte a tanti altri dolci e paste, la mia scelta cade sempre su qualcos'altro... E' anche questione di gusti!

Tuttavia è importante saper fare un po' di tutto e così ho riesumato dalla libreria il mio libro delle ricette delle Dolomiti, dove viene riportato anche quella dello strudel...
 
 

Ingredienti per la sfoglia

300 g di farina
1-2 albumi
sale

Per il ripieno

500 g di mele non troppo dolci (io ho scelto le Melinda della Val di Non)
30 g di uvetta
30 g di pinoli o noci
zucchero di canna
cannella

Mettere a bagno l'uvetta in poca acqua tiepida per farla riprendere.

Su una spianatoia disporre la farina a fontana e sgusciarvi in mezzo l'albume un pizzico di sale e il burro fuso e cominciare a lavorare prima con una spatola e poi con le mani per almeno 10 minuti. Formare una palla e lasciarla riposare per una mezz'ora.

Nel frattempo lavare, sbucciare e e togliere il torsolo alle mele e tagliarle a fettine sottili. Riporle in una ciotola insieme all'uvetta ben risciacquata e strizzata, ai pinoli o alle noci spezzettate. Aggiungere lo zucchero e mescolare. Lasciar macerare per 10 minuti.

Riprendere l'impasto e stenderlo su carta forno o su un canovaccio pulito con il mattarello e un po' di farina una sfoglia sottilissima, deve diventare un foglio trasparente. Ricavare un rettangolo abbastanza grande e spennellare la superficie con il burro fuso. Ricoprirlo con il ripieno di mele fino ad 1-2 centimetri dal bordo. Aiutandosi con la carta forno o lo strofinaccio avvolgere la pasta su se stessa fino a formare un rotolo sigillandolo bene con la sfoglie e lateralmente.
 
Spennellare con il burro o meglio ancora con il tuorlo rimasto e infornare a per 30 minuti circa.

mercoledì 20 agosto 2014

Panzanella


 
Nel mese di maggio, in un vivaio dove si coltivano rose antiche, nella campagna vicina, si svolge la festa delle rose. Due giornate in cui è possibile entrare a visitare i roseti, le siepi e i giardini, apprendere tramite visite guidate nozioni sulla produzione, la coltivazione, la potatura, la storia e le origini di ogni specie.

Un brulichio di profumi e colori, una gioia per gli occhi che ti fa capire quanto è meravigliosa la natura!

Alla fine della visita si possono acquistare le piante e degustare una fetta di torta alla menta fatta in casa, qualche fetta di rustico “pane e salame” e rinfrescarsi con una gustosa panzanella preparata con le verdure dell’orto!

Detto fatto e riproposta  a anche a casa!



Ingredienti

Pane toscano, 4 fette
2 pomodori
1 cetriolo
1 mazzetto di foglie di basilico
Mezza cipolla di Tropea
Aceto
Olio evo
Sale e pepe

Affettare sottilmente la cipolla e lasciarla a bagno nell’acqua per una mezz’ora, sciacquarla e asciugarla delicatamente su carta assorbente.

Mettere le fette di pane in un piatto coprendole con acqua e aceto, lasciarle a bagno per qualche minuto, strizzarle e sbriciolarle in un’insalatiera. Unire i pomodori, il cetriolo e la cipolla affettata, e condire con olio, sale e pepe e per ultimo il basilico a pezzettini.

Lasciare raffreddare in frigorifero e servire fredda!
 

 

domenica 3 agosto 2014

Brownies alle mandorle



Voglia di cioccolato! Con l’estate fresca che ci accompagna quest’anno non è poi un delitto accendere il forno. E siccome il palato non può fare a meno di qualche piccolo peccato di gola e c’è ancora qualche pezzetto di cioccolato delle uova di Pasqua da riutilizzare, ecco presto sfornati tanti piccoli brownies, arricchiti da mandorle (ma se volete anche noci o nocciole!).
 
Ingredienti

120 g di cioccolato fondente
90 g di burro
180 g di zucchero di canna
90 g di farina 00
2 uova
60 g di mandorle
20 g di cacao

Sciogliere a bagnomaria il cioccolato insieme al burro. Tritare le mandorle. Aggiungere lo zucchero, la farina, il cacao e le uova (una alla volta). Per ultimo aggiungere le mandorle tritate.

Versare l’impasto in una teglia rivestita da carta forno delle dimensioni di circa 25x18 cm. E infornare a 170° per 20 minuti.

Lasciare raffreddare e tagliare a quadrettoni.

La manina che si vede sulla destra è della piccola Buba, pronta ad accaparrarsi un pezzettino di bontà!

giovedì 24 luglio 2014

Focaccia con pomodori ciliegini, capperi e basilico



Grande e attesa rivoluzione nella mia cucina! Lo scorso autunno, complice un’importante svendita in una grande catena, mi sono finalmente potuta accaparrare un’affascinante planetaria Kitchen Aid!

Ci facevo la voglia da….?? Tanto tempo! Ma tra i prezzi decisamente oltre le mie tasche e soprattutto il poco spazio nel piccolo angolo cottura che avrebbe dovuto ospitarla si era sempre rimandato l’acquisto. Tuttavia al negozio, visto il prezzo e visto che ne erano rimasti ormai solo pochi pezzi ci siamo detti “O adesso o mai più!”

La prima prova in cucina è stata ovviamente la pizza. Ammetto di non amare moltissimo “mettere le mani in pasta” e l’impastatrice mi è venuta senza dubbio in aiuto  tanto che quest’inverno il sabato sera pizza e birra in casa non sono quasi mai mancate, e con grandi soddisfazioni!

Finalmente, in pochi minuti un bel panetto liscio e consistente, qualche ora di lievitazione mentre usciamo a fare spese e una volta a casa mentre il forno si scalda stendo e farcisco come più ci piace. Che volere di più!

Ma oggi vi sottopongo qualcosa di diverso. Visto che mancava il pane in casa e non avevo voglia di cucinare la solita pasta o polenta per introdurre qualche carboidrato complesso nel menù di carne e insalata che avevo proposto sono andata a studiare il ricettario Kitchen Aid arrivato nuovo di zecca, ed ecco pronta una gustosa focaccia!

Ho un po’ modificato la ricetta originale sostituendo i capperi al posto dei pomodori secchi, visto che non avevo in dispensa ed utilizzato il lievito di birra fresco anziché quello secco…

Ingredienti

300 g di farina 00
100 g di farina manitoba (rende il pane più morbido)
Mezza bustina di lievito di birra
1 cucchiaio scarso di sale
1 pizzico di zucchero
200 ml di acqua tiepida
4-5 cucchiai di olio evo
6-7 pomodorini ciliegino piccoli
1 cucchiaio di capperi
4-5 foglie di basilico
Sale grosso

Utilizzando la frusta piatta mescolare le farine e lievito. Aggiungere il sale, lo zucchero e l’olio e cominciare ad impastare con il gancio. Aggiungere poco alla volta l’acqua per 2 minuti fino ad ottenere un impasto morbido e liscio che si stacca facilmente dai bordi.

Coprire con un canovaccio e lasciare lievitare un’ora e mezza circa o fino al raddoppio del volume.

Trascorso il tempo aggiungere i capperi e il basilico tritato e lavorarlo utilizzando il gancio. Ricavare dal panetto una forma circolare dello spessore di 1,5 cm, ricavare con i polpastrelli 6-7 cavità e spingervi all’interno di ognuna un pomodorino. Spennellare la superficie con olio d’oliva e spolverizzare con qualche grano di sale grosso.

Preriscaldare il forno a 200°

Sistemare su una teglia ricoperta da carta forno e fare cuocere per 20-25 minuti fino a che la focaccia risulti dorata.
 
 

venerdì 18 luglio 2014

Zucchine ripiene con Philadelphia e noci



Verdure ripiene, un classico! Con la pasta, il riso, la carne, risolvono un antipasto o un secondo sempre apprezzato, colorate da disporre in tavola su un vassoio, mettono subito allegria!

Questa ricetta l’ho sperimentata proprio nei primi giorni in cui entrammo a vivere nella casa dei Bubu e l’ho riproposta spesso a tutta la mia famiglia. Diversamente dalle verdure che ero abituata a mangiare a casa, ripiene con la carne o il riso, queste zucchine, dal sapore delicato ma allo stesso tempo stuzzicante, si sposano bene con il formaggio morbido e le noci.

Ingredienti

4-5 zucchine di media grandezza
200 g di Philadelphia
8 gherigli di noce
Prezzemolo
Pane grattuggiato
Sale e pepe
Olio evo

Lavare le zucchine e lessarle per 5 minuti in abbondante acqua acidulata con un goccio di aceto bianco.  Non devono essere troppo cotte. Passarle sotto l’acqua fredda, spuntarle e tagliarle a metà nel senso della lunghezza. Con un cucchiaino scavare la polpa.

Nel frattempo tritare nel mixer le noci e amalgamarle al formaggio, al prezzemolo tritato. Aggiustare di sale e pepe.

Riempire le zucchine con il composto e adagiarle su una pirofila da forno unta con poco olio d’oliva.

Spolverizzarle con il pane grattugiato e gratinare in forno a 180°C per 10-15 minuti.

Sono ottime anche servite fredde!
 

 

giovedì 10 luglio 2014

Torta di riso



Nella casa dei Bubu c'è chi sa trattarsi bene e ogni sabato mattina non rinuncia a fare colazione al bar, o meglio in pasticceria!

Da diversi anni ormai hanno aperto in zona una bellissima pasticceria, molto curata nell'arredamento e che sfoggia innumerevole prelibatezze dolciarie! Ci piace spesso recarci la domenica pomeriggio in inverno, per sorbire una confortante cioccolata calda con la panna o un buon tè accompagnato da quei fragranti biscotti a ferro di cavallo con la cioccolata!

ma la colazione è un'altra storia: in realtà la mia colazione ideale è quella che viene servita in albergo: pane, burro, marmellata, yogurt e cereali e magari una fettina di torta calda!

A casa, con poco tempo a disposizione la mattina per crogiolarmi in coccole culinarie. mi accontento di fette biscottate e marmellate che preferisco sempre di più alla colazione brioche e cappuccino in piedi al banco del bar.

Però, "Mai dire mai!" grida un sempre attuale detto, e da quando Bubu ha scoperto questa pasticceria spesso lo accompagno anch'io: in fondo è piacevole viziarsi ogni tanto!

Devo dire che le brioches sono davvero ottime, fresche e fragranti, farcite con marmellata, crema, cioccolato, di pasta integrale o sfoglia o ricoperte da mandorle o zucchero! Ma che dire in alternativa delle pastine di riso? Buone!

E perché non provare a fare la torta di riso in casa? L'ho provata per la prima volta qualche anno fa ed è piaciuta moltissimo" E poi è semplicissima da preparare! Inoltre è adatta a chi soffre di problemi di celiachia poiché non contiene farine e mi è tornata proprio utile in questo caso per concludere un pranzo all'insegna del "senza glutine"!

Ingredienti

1 lt di latte fresco
150 g di riso
150 g di zucchero
qualche cucchiaio di liquore all'anice o altro
sale

In una casseruola portare ad ebollizione il latte con un pizzico di sale, aggiungere il riso e cuocere per circa 7-8 minuti.

Togliere dal fuoco, unire lo zucchero e mescolare bene aggiungendo infine qualche cucchiaio di liquore all'anice. Io non l'avevo in casa ed ho usato del liquore di grappa alla nocciola.

Versare il composto in una teglia (con i bordi chiusi, per spiegarmi non vanno bene le teglie a cerniera perché il latte fuoriuscirà dappertutto altrimenti!)

Lasciar riposare per un paio d'ore finché in superficie si formerà una cremina densa.

Infornare a 180° per 30-40 minuti circa.
Lasciar raffreddare e servire!

giovedì 3 luglio 2014

Fettine di tacchino con salsa di maionese e senape



Estate finalmente! Rientrata dal primo round di mini-ferie al mare, abbronzata, distesa (beh, questo forse un po' difficile con una bimba di venti mesi che corre dappertutto) e ricaricata di buoni propositi… Corsa mattutina, dieta sana e occuparmi di qualcosa che mi piace davvero una volta portate a termine le pulizia di primavera (mancavano giusto tende, finestre, cambio di stagione, ecc.!).

Quindi via al primo tentativo di recupero blog, lasciato in balia del web per più di un anno. Un anno durante al quale la nostra piccola buba è cresciuta, si è fatta carina, con i suoi riccioli castano chiaro, la boccuccia a cuore e due chicchi di caffè tondi che ti osservano con stupore e furbizia!

Un impegno non indifferente, ma vivace e interessante, piccole conquiste che ci sorprendono ogni qualvolta impara una cosa nuova, e come necessario diventa per lei ogni giorno di più l'essere indipendente. Cucchiaio in una manina e bicchierino nell'altra, mentre mamma e papà condividono nuove emozioni!

Tempo anche di cene in giardino, accompagnati in tarda serata dal cicaleccio delle cicale nascoste sugli alberi del vicinato, dalle corse sfrenate del micio Duilio sul piccolo praticello e dal tepore del sole appena addormentato dietro l'orizzonte.

Un antipasto o secondo leggero, fresco, stuzzicante e veloce per godersi al massimo queste ore di leggerezza.
 
 

Ingredienti

1 confezione di fettine di tacchino al forno
2 cucchiai di maionese
1 cucchiaio di senape
1 cucchiaio di Olio evo
Rucola
Pomodorini
Sale

Preparare la salsa mescolando la maionese, la senape e 1 cucchiaio di olio. Adagiare su un piatto di portata le fettine di tacchino. Spalmare la salsa sulle fettine di tacchino, e concludere con la rucola e i pomodorini tagliati a spicchi. Condire con un filo d'olio e di sale.
A piacere guarnire con scaglie di grana.