Anche quest’anno si è giunti alle tanto attese vacanze: per
quest’estate abbiamo organizzato una settimana di soggiorno in Alto Adige,
nella variopinta cittadina vescovile di Bressanone, luogo ormai conosciuto e
apprezzato in precedenti occasioni vacanziere e che risulta particolarmente
adatto per il genere di attività e riposo che abbiamo in mente quest’anno.
Già, perché oltre a bagagli e voglia di ferie al nostro seguito, o meglio nel mio “marsupio”,
c’è anche una piccola bubetta che ignara di venire al mondo tra circa tre mesi,
sguazza felice dentro al mio pancione!
Abbiano affittato un piccolo appartamento all’interno di un
residence a Milland, frazione alle porte del centro di Bressanone, dove
possiamo disporre anche di un bel giardino che dà sulla sala da pranzo.
L’ideale per una piccola famiglia in divenire!
Il nostro arrivo è tuttavia accolto da un tempo incerto, che
a serata inoltrata ci regala un improvviso acquazzone! Siamo così costretti a
rifugiarci all’interno del locale all’aperto dove ci siamo fermati per una
pizza al volo.
Il centro storico di Bressanone è caratteristico del
Sudtirolo, con i palazzi colorati con innumerevoli portici dai quali si
prolungano gli accoglienti e invitanti tavolini dei tanti bar e ristorantini
tipici, i campanili con le guglie appuntite o a cipolla, il Duomo, l’Hofgarten,
il giardino di corte dove si coltivano innumerevoli specie di fiori e piante
aromatiche e tanti piccoli viottoli dove farsi sorprendere da un abbaino
fiorito, dalle insegne riccamente lavorate, da cortili segreti.
Noi vi accediamo dal Ponte Aquila che attraversa il fiume
Isarco dal quale prende il nome la valle che ci ospita.
La sera del nostro arrivo la città è abbastanza deserta,
forse complice il maltempo, e solo qualche turista d’oltralpe si avventura in
passeggiata nonostante sia sabato sera. Il giovedì invece c’è il Brixen
Sommeremotionen, gli esercenti rimangono aperti fino a tardi e intrattengono
gli avventori con musica e concertini all’aperto. Pare che tutta la città si
sia riversata in centro ed è un brulichio di gente ovunque, sotto i portici,
nelle stradine e nei vicoli, per approfittare del tepore delle serate estive.
Ci sono panche e tavoli allestiti in piazza dove gustare pane, patate e
wurstel, dei palchi dove suonano le band e tanti giovani.
Le giornate della settimana trascorrono intense: visitiamo
Chiusa che vanta un posto tra i borghi più belli d’Italia, Brunico nella vicina
Val Pusteria e Vipiteno a pochi chilometri dal confine austriaco. Ogni visita è
occasione per curiosare nei negozietti tirolesi alla ricerca di souvenir e
assaggiare il pane locale arricchito con semi e cereali il cui aroma ci giunge
invitante dalle innumerevoli Backerei.
In un negozio di articoli intagliati in legno acquisto delle
simpatiche lettere colorate con le figure di animali: vi comporrò il nome della
nostra bimba, per decorare la culla nel nido che nei prossimi mesi prepareremo
per lei!
E poi, dopo innumerevoli ricerche, troviamo finalmente
l’Alpen Roulette, il tradizionale gioco tirolese in legno che aveva allietato
le lunghe serate durante l’ultimo soggiorno in Val di Non. Peccato che stavolta
vinca sempre Mauro…
Le calde giornate si avvicendano piacevolmente: la mattina
ci si sveglia con il fresco, finestre aperte, una sgranchita nel giardino che
da’ sulla collina a ridosso del monte, una buona colazione con fette e
marmellata e siamo pronti per nuove escursioni! E’ incredibile come i piccoli
rituali diventino piacere quando si è sereni e rilassati…
Ci avventuriamo stavolta verso la
Val Gardena soffermandoci nella bella
Ortisei. Passeggiamo in lungo e in largo per la via principale quando scopriamo
le comode scale mobili che dal centro del paese portano rapidamente al punto di
partenza per gli impianti di risalita.
Ne approfittiamo visto la lunga passeggiata che avevamo già
intrapreso poco sopra il paese e il mio marsupio che comincia a pesarmi sulla
schiena.
In cima si diparte un altro sentiero che si inoltra in Val
d’Anna attraverso il bosco per raggiungere malghe e rifugi della vallata.
Decidiamo di metterci in cammino visto che ormai l’ora di
pranzo per me è passata da un po’ e l’idea di sostare in malga per rifocillarci
mi dà la spinta giusta per compiere l’ultimo sforzo!
Costeggiamo un torrente che alimenta un percorso Kneipp
attrezzato con comode amache delle quali approfitto subito per una breve pausa.
Più ci addentriamo nel bosco si
avvertono i profumi del legno, del muschio e della vegetazione montana. Avvistiamo
un uccello che s’avvicina impavido al sentiero. Ha il petto bianco punteggiato
di macchioline nere e tiene nel becco un lombrico, chissà forse per i suoi
piccoli nel nido.
Avanzo sempre più lentamente, poiché la stanchezza e la
mancanza di energie cominciano a farsi sentire con insistenza quando un segnale
lungo il percorso indica che siamo vicini alla meta! Ancora poche centinaia di
metri di leggera salita e avvistiamo le tegole della baita, gli ombrelloni
della terrazza e un buon profumino!
Il sole picchia alto ormai nel cielo terso e blu, interrotto
solo dalle cime e dal volo di qualche parapendio.
Il menù della baita ci offre specialità tipiche
dell’alpeggio: polenta contadina e formaggio fuso di malga per me e patate
arrosto e salsicce per Mauro: che bontà, non si può chiedere di meglio!
Il giorno successivo ripetiamo l’esperienza alla scoperta
della Val di Funes, vallata esempio di sostenibilità ecologica. Da qualche anno
infatti sono stati eliminati i generatori diesel nelle malghe e l’energia
elettrica arriva in quota tramite una rete sotterranea di collegamenti, così
come per le linee telefoniche a fibre ottiche e la rete fognaria. Il risultato
è una valle silenziosa, pulita, dove il verde predomina e l’intervento
urbanistico dell’uomo è rigorosamente controllato.
Dopo un educativa visita al Centro Visitatori del parco,
partiamo dal piccolo centro abitato di Santa Maddalena e raggiungiamo Malga
Zannes a 1680 mt.
Che vista, che panorama predomina quassù! Una distesa di
prati, verdi e dolci colline, boschi e a disposizione per gli escursionisti
tanti percorsi per raggiungere alcune tra le 11 malghe della valle, oppure
cimentarsi nel nordic walking o sostare per un pic nic lungo il ruscello.
Anche oggi ci trattiamo bene e dopo una bella passeggiata
rigenerante nella natura durante la quale godiamo delle cime dell’Odler, ci
concediamo di gustare le specialità culinarie della malga per poi oziare nella
terrazza soleggiata, disturbati solo dall’andirivieni del trattore che
raccoglie l’erba appena falciata del pascolo per farne foraggio.
Al rientro a Bressanone ceniamo presto poiché in serata,
presso il piccolo paese di Naz, si svolge la Festa sotto le stelle! Nella piazza principale è
stato allestito un palco dove un duo si cimenta in canzoni popolari in lingua
tedesca e numerose panche e tavoli sono state alloggiate per poter comodamente
gustare in Tirtl, frittelle ripiene di ricotta e spinaci che volenterose
signore del paese impastano e friggono abilmente, spuntino a cui non so dire di
no!
C’è un atmosfera allegra nonostante la semplicità della
festa! Alcune coppie s’impegnano a ballare in mezzo alla pista e riconosciamo
infatti alcuni balli appresi durante il corso che abbiamo frequentato
quest’anno: il fox, il cha cha cha…
E giunge immancabile anche l’ultimo giorno di vacanza. Gli
ultimi ricordini li acquistiamo al Thuniversum di Bolzano mentre la mattinata la
dedichiamo alla visita dell’Abbazia di Novacella, tutt’oggi centro culturale e
formativo molto attivo.
Nella preziosa biblioteca sono conservati testi
antichi, mentre dietro l’abbazia si coltivano i vigneti che danno vita ai vini
pregiati dell’Alto Adige. Nella bottega vicina acquistiamo del buon Muller
Turgau, a cui dedico sempre un piccolo assaggio. Non quest’anno però, la
piccina in pancia non apprezzerebbe… chissà, magari l’anno venturo ci torneremo
per un brindisi assieme!